Link Rai e Mission.. ACR-ONLUS -

ufficiostampa.rai.it/selezionerassegnastampa/selezione.pdf
ATTIVITA' di ACR e CRV

https://www.youtube.com/watch?v=Z0jfNWq5L90

ATTIVITà DI VOLONTARIATO..

https://www.youtube.com/watch?v=VHyA56nydWM

POESIA BAGGESE

https://www.youtube.com/watch?v=-jhq1lQbsIg

IL BAGGESE e il GATTILE della Prof.sa Saquella

https://www.youtube.com/watch?v=GcLdkhyFe7s

https://www.youtube.com/watch?v=-FKwv9hxejM

Prof. GIANQUINTO e Prof. MAGGIONI Scuola di Via Pistoia… Mi

https://www.youtube.com/watch?v=YocMqMkNxdE

Scuola Media De Marchi Gulli anno 2011 Oscar… (2°)

https://www.youtube.com/watch?v=bn5lLQQMsP4

Biblioteca di Baggio 1995 Fotografia Poesia

https://www.youtube.com/watch?v=Ydu7aEAOoM8

Poesia da Don Gino.. Pasquale e Audino fondaz. ATM!

https://www.youtube.com/watch?v=3TlrVfZVXbs

Scuola Media De Marchi Gulli anno 2010 Oscar… (1°)

https://www.youtube.com/watch?v=TmraGUp_AWQ

https://www.youtube.com/watch?v=eD2O_7kvias

Scuola Media De Marchi Gulli anno 2011 Prof. SAQUELLA … (2°)

https://www.youtube.com/watch?v=e7f38QoKAaY

Proff. Salimani e Ciccarese (Addio…) il valassinese

https://www.youtube.com/watch?v=y7efC8-7Apw

https://www.youtube.com/watch?v=QF3us98pqGs

https://www.youtube.com/watch?v=tEkp_pNu5-o

Oscar Int. Artisti Contro il BULLISMO 22a Edizione c/o Centro Giovani di Don Gino Rigodi

https://www.youtube.com/watch?v=bn5lLQQMsP4

https://www.youtube.com/watch?v=_9kcaFRwKNM

https://www.youtube.com/watch?v=tqbxUmYi0D8

Grazie .. a presto!

http://www.acraccademia.it/

sergio merzario Presidente di Acr

3402707829-0287392826-3394523017

sergio.merzario4658@libero.it

acr-onlusdifatto@libero.it

BANDO e reg. del CONCORSO di POESIA/ OSCAR "No al bullismo"!... La nostra LIBERTA' è lo spazio da gestire .. con l'anima. Come dice J.P. Satre, siamo liberi nella scelta, ma non siamo mai liberi dalla scelta. DATE IL VS 5 X 1000 ad ACR-ONLUS di fatto - CF: 97365190152

...Mission: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!” associazione@acraccademia.it

    Cattolici e Socialisti!

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    Socialisti, unitevi!
    Dai dati pubblicati sul sito del nostro Partito per l'anno 2014 risultano iscritti al Psi 23 957 compagni e viene affermato che vi è stato ...un aumento del 10%. Se questi dati sono corretti ciò che è stato scritto sul sito tende solo a confondere o, meglio, a nascondere la realtà. Infatti, nel 2013 abbiamo avuto 30 000 iscritti e quindi oltre 6 000 compagni non hanno rinnovato la tessera al nostro Partito, cioè il 20%. Credo che far risultare una cosa per un'altra sia sinonimo di debolezza dovuta alla paura di far emergere la vera realtà in cui versa il Psi dopo essersi assoggettato al PD e non aver difeso i meno abbienti, fino a mettersi a tu per tu con i sindacati.
    Non riesco a comprendere come si possa dire di voler creare un polo riformista "antagonista" alla Coalizione Sociale di Landini, come se questa fosse il vero problema dell'Italia di oggi, mentre si continua ad appoggiare questo governo reazionario di destra che di sinistra non ha nulla. Anzi, chi obbietta a ciò viene definito massimalista mentre secondo me tra tanto riformismo qualcuno ha perso per strada il socialismo, che oggi deve liberarsi da vecchie ideologie e vecchi schemi non piu' validi alle condizioni storiche attuali per camminare verso vie nuove senza mai perdere di vista la via maestra della sinistra e della difesa dei piu' deboli.
    Le condizioni di oggi consentono di poter ampliare i nostri orizzonti, avendo a disposizione un enorme spazio di azione in cui poter mandare avanti la nostra lotta e il nostro messaggio di pace, libertà e giustizia. Dai dati sulle intenzioni di voto quasi il 43% non ha intenzione di votare e il 18% è indeciso. Sta a noi portare al voto queste persone, facendole partecipi del vero cambiamento della situazione italiana che ormai da troppo tempo rimane ancorata ad una disoccupazione record per i "padri di famiglia" (12,7%), una disoccupazione di oltre il 40% per i giovani, una mancata riforma delle istituzioni, una politica economica incapace di risollevare il nostro paese, una politica di "tutela" dei lavoratori che tende a creare una disciplina dura nei posti di lavoro, la totale soggezione alla BCE e al capitalismo finanziario, la mancanza di fiducia nei Partiti dovuta ai troppi scandali che li coninvolgo (il PD in questo momento sta vivendo tutta una serie di casi di corruzione che stravolgono il vero motivo per cui si fa politica), l'inadempienza e l'incapacità a sfruttare i fondi stanziati dall'Unione Europea e ad usufruire dei finanziamenti di Roma per le problematiche regionali, una politica che non guarda al futuro e ai nuovi rapporti mondiali ma si limita ad una visione interna e chiusa senza puntare sulle nuove forme di lavoro e sulle nuove tecnologie, e tanti e tanti altri problemi cui questo Governo non riesce a dare risposte. Inoltre la politica populista di alcuni gruppi sta lentamente fallendo perchè non è certo con la mera critica che risolvono i problemi.
    Abbiamo quindi un enorme spazio da sfruttare per fare risorgere il nostro Partito, uno spazio che non deve essere visto come alla sinistra del PD o alla destra dei sindacati ma come il punto di partenza della terza via socialista che punti al dialogo con i rappresentanti delle parti sociali italiane, che tuteli i meno abbienti, che sappia porsi come alternativa di governo sia alle forze del mondo finanziario (PD-FI-NCD) sia al populismo (M5S-LN).
    Si deve inoltre sfruttare la mancanza di una vera forza di sinistra. Infatti sia SEL che i Comunisti non solo non hanno la storia dalla loro parte, ma non hanno nemmeno quella base politica per cui iniziare a porsi come terza via, a differenza del Psi e dei suoi 123 anni di storia, di lotta e di tantissime conquiste sociali.
    E' per questo che dobbiamo:
    Unire i socialisti e la sinistra sotto il Psi;
    Riorganizzare il Partito;
    Modernizzare la classe dirigente del Partito;
    Rivederne il programma.Questo deve essere fatto attuando il modello della democrazia partecipativa cui la Presidenza dell'Assemblea risorgimentale si sta già occupando;
    Costruire sul territorio azioni di lotta alle singole problematiche, dal degrado politico a quello ambientale, fino alla lotta alla criminalità;
    Farci portavoce dei problemi dei lavoratori, dei giovani, degli studenti, dei disoccupati, dei precari e dei meno abbienti;
    Diventare riferimento parlamentare dei sindacati (CGIL-UIL etc.);
    Portare al voto il 43% dei non votanti e il 18% degli indecisi con un progetto che li veda partecipi al cambiamento dell'Italia;
    Opporci all'imperialimso economico;
    Costruire con il PSE l'Europa dei popoli, puntando anche ad una coalizione statale interna;
    Partire dall'Internazionale Socialista per eliminare le enormi speculazioni del mondo globalizzato;
    La presidenza dell'Assemblea per il Risorgimento Socialista è pronta ad elaborare un programma unitaro insieme a tutti i compagni e le compagne che vogliono costruire un nuovo futuro socialista in Italia.
    ‪#‎CambiaVerso‬, ‪#‎Cambial‬'Italia...‪#‎CambiaIlPSI‬!
    Il compagno Christian Bosco.


mercoledì, settembre 20, 2017

,,migranti.. e Scalabriniani

NOTA ALLA STAMPA il milanese-baggese-valassinese-civennese-bellagino

Missione tra i migranti: una sfida scalabriniana

È in corso ad Amora, sede scalabriniana a sud di Lisbona, in Portogallo, una tre giorni di studio sulle realtà parrocchiali affidate ai missionari scalabriniani nelle differenti aree geografiche del mondo. Una ventina di missionari, rappresentanti delle regioni o province, stanno condividendo la propria riflessione e la propria pratica pastorale con i migranti, le sfide e le inevitabili difficoltà incontrate quotidianamente in un mondo costantemente in movimento.
«La domanda sulla pastorale migratoria è una domanda sulla Chiesa», così ha esordito padre Ermenegildo Baggio, segretario generale della Congregazione scalabriniana, nel suo intervento basato sugli studi di confratelli esperti nel settore teologico-pastorale, e tra questi quelli del compianto cardinale Velasio De Paolis, recentemente scomparso. «Quale pastorale migratoria si intenda organizzare dipende da quale Chiesa si vuole essere. Quale sia la risposta più appropriata in questo momento, nella chiesa di una data regione, è qualcosa che deve emergere dall’autocoscienza della Chiesa, dalle linee guida che essa ha tracciato su questo aspetto specifico, e dalle circostanze del momento presente» ha aggiunto padre Baggio.
Oggigiorno, sottolinea il segretario generale, facendo eco agli interventi di ogni referente di area geografica, esiste un presupposto spesso indiscusso e accettato acriticamente della integrazione degli stranieri nelle varie società come obiettivo da perseguire e quindi valido conseguentemente anche nella Chiesa per la gestione dei rapporti tra cattolici autoctoni e immigrati, quasi «rendendo implicitamente sinonimi integrazione e comunione nella vita intra-ecclesiale». Integrazione e comunione, però, sono due dimensioni opposte: le iniziative politiche d’integrazione si muovono secondo le esigenze di una dinamica centripeta mentre la comunione implica una dinamica centrifuga, che ci spinge fuori da noi.

In ultima analisi sono almeno tre gli orizzonti all’interno dei quali una pastorale tra i migranti va condotta:
  • l’orizzonte della giustizia e della solidarietà. I migranti sono un’espressione del crescente divario tra nazioni e rispondervi non è un atto di benevolenza, bensì di giustizia ed è proprio sulla base della giustizia che oggi più che mai va impostato anche il delicato tema delle politiche migratorie;
  • l’orizzonte missionario, evidenziato ancor più dal fatto che attraverso le migrazioni la missione giunge alla nostra porta e le comunità cristiane possono vivere la gioia di rafforzare la fede donandola;
  • l’orizzonte della cattolicità, che si fonda nel dono dello Spirito della Pentecoste, ma in cui la migrazione è un’occasione per «fare un’esperienza di fraternità universale».

Per i missionari scalabriniani, da 130 anni al servizio di migranti e rifugiati, un servizio pastorale specifico in contesto di migrazione richiede però una formazione teologico-pastorale specifica sul tema: ciò implica il conoscere bene il fenomeno, le sue dimensioni, le sue cause e l’impostazione ecclesiale e politica per la sua gestione e accompagnamento. Altro tratto necessario è la creatività nella memoria che sarà davvero fruttuosa se emergerà dalla contaminazione delle tradizioni missionarie (quella ad gentes, quella del dialogo ecumenico e interreligioso, quella dei migranti), che sono chiamate a coinvolgersi.


Amora, Lisbona 20 settembre 2017

Ufficio stampa Missionari Scalabriniani
tel. 065809764, 3280948221, fax 065814651
beltramigabriele@scalabrini.net
Twitter: @scalabriniani

Crv e ACR!

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lunedì, settembre 18, 2017

ACR - CRV - AICS.. sogno e realta' .. "Sono Rose": Aerei? No grazie.

ACR - CRV - AICS.. sogno e realta' .. "Sono Rose": Aerei? No grazie.: Voli cancellati Ryanair i consumatori europei diffidano la compagnia 18 set 2017 Trovare le informazioni sul proprio volo non è fac...

lunedì, giugno 06, 2016

domenica, aprile 03, 2016

Referendum del 17 aprile 2016

Referendum abrogativo 17 aprile. Lauricella, S&D: innanzitutto serve chiarezza (.. a cura di www.acraccademia.it )

  postato in: Referendum, Socialisti & Democratici |  0

giuseppe lauricella, socialisti & democraticiCerchiamo di chiarire cosa riguarda il referendum abrogativo del 17 aprile.
 
Un chiarimento contro chi – scorrettamente – vuol far passare il messaggio che, votando a favore dell’abrogazione, si elimineranno subito le trivelle. Non è così.
 
Nove Regioni hanno richiesto il referendum: i consigli regionali di Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Veneto.
 
In sostanza, con il referendum si chiede di abrogare quella norma, inserita con legge nel 2015, che consente agli impianti di trivellazione già esistenti ed operanti di continuare a farlo, oltre la scadenza dei termini della concessione (nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale).
 
Il quesito referendario non riguarda, invece, le concessioni per estrazioni future vicine alla costa (entro le 12 miglia) perché sono già vietate.
 
Il quesito referendario, dunque, chiede:
“Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?
 
Dunque, se la norma dovesse essere abrogata le trivelle continuerebberocomunque ad operare fino alla scadenza prevista dalle concessioni: 8 nel 2016, 3 nel 2017, 6 nel 2018, 3 nel 2019, 1 nel 2020, 1 nel 20121, 1 nel 2022, 1 nel 2024 e 6 nel 2026.
Se, invece, la norma non dovesse essere abrogata, alla scadenza delle concessioni le società che già gestiscono gli impianti potrebbero chiedere il rinnovo della concessione, qualora il giacimento risultasse ancora utilizzabile.
In questo caso, sarebbe responsabilità dei governi regionali o del governo nazionale (su questo è già aperto un conflitto Stato-regioni), se, ci auguriamo a seguito di approfondite e serie verifiche, rinnovare o meno.
 
Va detto, che in questi anni è plausibile ritenere una riconversione in favore di fonti energetiche alternative, abbandonando quelle di tipo minerale, cui si riferisce il referendum.
Anzi, tutti dovremmo incoraggiare e spingere il governo nazionale in favore di una politica di investimento sulle energie alternative.
 
Perché il referendum sia valido, occorre che vadano a votare almeno il 50%+1 degli elettori. Superata questa soglia di validità si vedrà se prevarranno i “sì” o i “no” all’abrogazione.
Quindi, per far valere le ragioni di chi vuole l’abrogazione occorre andare a votare per raggiungere il quorum, altrimenti il referendum non sarà valido.
 
Per chiarezza: chi vuole che si abroghi la norma, dovrà votare “sì”, ovvero si all’abrogazione; chi voterà “no” significa che non vuole l’abrogazione e lascerà vivere la norma.
 
Detto questo, non mi pronuncio sul come si debba andare a votare. Ritengo che la scelta debba essere affidata a ciascun cittadino-elettore, avendo, però, chiaro su cosa siamo chiamati a pronunciarci: non sull’eliminazione immediata delle trivellema sulla possibilità che la loro attività  venga prolungata anche oltre alla data di scadenza delle relative concessioni.
 
Le trivellazioni che attualmente vengono effettuate vicino alle coste italiane – come è noto – riguardano per l’80% estrazione di gas metano (non inquinante) e per il restante 20% petrolio.
 
Un ulteriore tema – che non riguarda il referendum del 17 aprile – è se debbano essere consentite in futuro concessioni per la trivellazione in zone c.d. “Instabili”, anche oltre le 12 miglia dalla costa, che, come dimostrato, per esempio, da ricerche fatte nel canale di Sicilia, rischiano di creare lesioni alla crosta (provocate dalle macchine) con conseguenti fenomeni tellurici che si propagherebbero sulla terraferma (pare sia stata uno di questi “movimenti” – in quel caso, naturali – a provocare il terremoto del Belice). Ma questo è un altro discorso che, speriamo, potrà essere superato da verifiche preventive o dal cambiamento delle politiche energetiche e di ricerca, verso altre fonti.
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